La realtà è che il gran lavoro di diffusione della cultura della prevenzione che in questi ultimi decenni la Lilt ha portato avanti, sta avendo dei risultati straordinari. E questo grazie all’opera divulgativa ed instancabile di tutte le figure che compongono questa grande associazione. Lo dimostrano, per esempio, le continue richieste da parte di aziende del territorio, in special modo durante la Campagna Nastro Rosa, di intervenire sul tema, a vari livelli. Dai convegni ai Webinar su argomenti specifici, alle richieste di visite di prevenzione mammaria svolte nelle aziende stesse o in luoghi sanitari. Spiegano Paola Pocaterra e Silvia Faletto, componenti della Segreteria della Lilt torinese, portando un esempio recente: “La DHL, azienda leader mondiale nei servizi della logistica, ha richiesto delle visite senologiche con ecografie mammarie per le loro dipendenti, under 39 e over 40. Le dipendenti si sono presentate per effettuare l’ecografia mammaria presso il Centro CDC, con voucher prepagati realizzati dalla nostra Segreteria e dati a chi aveva aderito all’iniziativa. Le visite vengono eseguite, invece, nei nostri ambulatori. Il progetto con DHL è partito dai primi di ottobre ed è collegato alla Campagna di prevenzione al femminile di Lilt Nastro Rosa”. C’è chi, invece, preferisce sostenere economicamente l’Associazione, facendo, contemporaneamente, opera di sensibilizzazione. È il caso della Ditta URMET, azienda italiana che produce sistemi integrati di videocitofonia e automazione. “La URMET ha sostenuto la Lega Tumori torinese, ordinando delle spille smaltate “Nastro Rosa” da donare a circa 60 delle loro dipendenti e dando, in questo modo, un contributo. Ha sponsorizzato, inoltre, l’iniziativa su Facebook”. Anche i Comuni sono spesso in prima linea. Come il Comune di Santena che ha collaborato nella promozione della Campagna Nastro Rosa, richiedendo del materiale informativo e di sensibilizzazione da diffondere in più luoghi possibili del territorio comunale, partendo dagli esercizi commerciali.
